Nella Capitale sono 4mila le piccole attività chiuse in quattro anni. Una ricerca di CNA Roma ha indagato le cause di questo preoccupante fenomeno.
“Il centro storico si sta svuotando di attività artigianali: un calo di circa 4.600 imprese dal 2020 al 2024”, questi i numeri presentati ad ‘Agorà Estate’ da Giordano Rapaccioni, segretario di CNA Roma.
Tra le cause emerse dall’indagine l’aumento dei costi di gestione che gli artigiani hanno dovuto affrontare: canoni di locazione, energia, materie prime. Altro ostacolo è la mancanza di ricambio generazionale. Ma, più di tutto, sulle chiusure delle botteghe ha influito l’impoverimento di chi, fino a qualche anno fa, i prodotti artigianali poteva permettersi di acquistarli.
“L’ultimo periodo, caratterizzato da un’inflazione altissima, ha ridotto il potere di acquisto delle famiglie. Abbiamo assistito, pertanto, a un importante calo dei consumi che ha indebolito il nostro settore”, ha concluso Rapaccioni.
Questo articolo A Roma una strage di botteghe artigiane e negozi è stato pubblicato su CNA.
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