Cacao, il prezzo in aumento preoccupa gli artigiani del settore dolciario

Nov 28, 2024News Nazionali0 commenti

Il settore dolciario italiano rappresenta una componente fondamentale dell’industria alimentare nazionale, con un tessuto produttivo costituito da circa 4.300 imprese, prevalentemente piccole e medie aziende, diffuse in tutto il Paese. Il comparto include produzioni diversificate: pasticcerie e gelaterie costituiscono il 49,4% delle attività, seguite dai laboratori di dolci tradizionali e industriali (42,1%) e da produttori di biscotti e cioccolato (8,6%). Nella sola provincia di Ancona contiamo 325 aziende del settore dolciario – panificatori. In termini economici, il mercato dolciario italiano ha raggiunto nel 2024 un valore stimato di circa 2,76 miliardi di dollari. Questo conferma il settore come un’eccellenza non solo nel mercato domestico, ma anche per l’esportazione.

Negli ultimi mesi, il prezzo del cacao, una delle materie prime essenziali per il settore dolciario, ha registrato un aumento senza precedenti. A partire dal 2023, quando il cacao veniva scambiato a circa 2.400-2.600 dollari per tonnellata, il prezzo ha subito una crescita vertiginosa, superando i 3.800 dollari per tonnellata nel 2024. Questo incremento di oltre il 40% ha acceso i riflettori su una situazione critica che sta mettendo a dura prova le imprese dolciarie italiane.

L’escalation del costo del cacao è il risultato di una combinazione di fattori globali. Il principale tra questi fattori è da annoverare nei cambiamenti climatici: i principali Paesi produttori di cacao, come la Costa d’Avorio e il Ghana, hanno affrontato condizioni climatiche avverse, tra cui prolungate siccità e piogge irregolari. Questi fenomeni hanno ridotto sensibilmente i raccolti, causando un’offerta limitata di cacao sul mercato globale. La coltivazione del cacao richiede condizioni climatiche molto specifiche: temperature costanti tra i 21 e i 32°C, elevata umidità, e precipitazioni annue comprese tra i 1.500 e i 2.000 millimetri. Tuttavia, i cambiamenti climatici stanno alterando questi equilibri. Fenomeni come la desertificazione e l’intensificazione di eventi estremi (siccità, alluvioni) hanno ridotto la fertilità del suolo e aumentato l’incidenza di malattie delle piante. In Ghana, ad esempio, periodi prolungati di siccità hanno diminuito la produzione, mentre in Costa d’Avorio le forti piogge hanno provocato allagamenti nei campi, distruggendo interi raccolti. Questa instabilità non solo riduce la disponibilità di cacao sul mercato, ma aumenta i costi di produzione e trasporto, aggravando ulteriormente la crisi.

Anche l’incremento della domanda di cacao ha inciso profondamente sugli aumenti: la domanda è trainata dai mercati asiatici emergenti, in particolare Cina e India, dove il consumo di prodotti a base di cioccolato è in rapida crescita. Questo squilibrio tra domanda e offerta ha esercitato una pressione significativa sui prezzi.

Non secondario, infine, sono stati gli aumenti dei costi di fertilizzanti, energia e trasporto che hanno ulteriormente complicato la situazione, influenzando il prezzo del cacao all’origine.

“Per le imprese del settore dolciario, in particolare le micro e piccole imprese rappresentate da CNA Agroalimentare, questi aumenti rappresentano una sfida drammatica. Le aziende, già provate dagli aumenti generalizzati dei costi energetici e delle materie prime negli ultimi anni, si trovano in un momento cruciale dell’anno, ad affrontare anche i rincari di questa materia prima fondamentale per il settore”, commenta Jacopo Corona, Presidente  CNA Ancona Dolciari e Panificatori.

“Secondo le testimonianze raccolte dalla nostra associazione sul territorio, alcune marche di cacao hanno toccato aumenti del 20-25% sommati ad aumenti precedenti del 2023 pari al 15%. Le imprese, per il momento, hanno affrontato la crisi allargato la loro cerchia di fornitori e garantendo acquisti consistenti per avere un prezzo minore. Siamo però preoccupati per il futuro perché le condizioni che hanno causato questa crisi non sembrano scomparire e la possibilità di subire nuovi aumenti per la Pasqua è alta”, conclude Andrea Cantori, coordinatore CNA Agroalimentare di Ancona.

Nella foto Jacopo Corona, Presidente CNA Ancona Dolciari e Panificatori

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