CNA Bologna e Legacoop Bologna chiedono più Europa e politiche di bilancio attente alle piccole e medie imprese e alle cooperative. L’appello arriva dal convegno “Ci vorrebbe l’Europa. Cantiere territoriale per l’Europa di domani” tenuto in Sala Borsa a Bologna, dove le due organizzazioni hanno proposto un bando per favorire la mobilità dei giovani imprenditori, dedicato a Sofia Corradi, ideatrice del programma Erasmus.
I numeri di Unioncamere Emilia-Romagna, viene sottolineato dalle due associazioni, mostrano la vocazione europea del territorio: negli ultimi 25 anni il Pil bolognese è cresciuto del 16%, l’export dell’81%. Il 73% delle cooperative e il 54% delle Pmi artigiane sono esportatrici abituali. Ma i dazi statunitensi potrebbero causare un calo delle esportazioni di 390 milioni.
“Sarebbe importante realizzare un nuovo programma Erasmus dedicato alla mobilità in Europa dei giovani imprenditori – osserva Antonio Gramuglia, presidente CNA Bologna – è un appello al mondo universitario perché si lavori insieme a programmi di formazione strutturati, a misura di Pmi e cooperative”. Gramuglia indica le priorità: reperire manodopera qualificata, intercettare i canali europei per la formazione, favorire il passaggio generazionale.
Perplessa, Rita Ghedini, presidente Legacoop Bologna, sulla proposta del budget europeo 2028-2034. “La statalizzazione della gestione delle risorse e l’eliminazione dell’interlocuzione diretta con Regioni e Città metropolitane ci preoccupa. Chiediamo un’Europa più partecipata dai cittadini, che dialoghi con le imprese e sia capace di uno sviluppo equo e inclusivo”.
Al convegno, aperto dal sindaco Matteo Lepore, sono intervenuti tra gli altri Federico Casolari dell’Università di Bologna, Guido Caselli di Unioncamere Emilia-Romagna e Andrea Brasili della Banca europea per gli investimenti.
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