“Nemmeno le festività pasquali e il ponte del 25 aprile hanno risollevato l’andamento del commercio al dettaglio in Italia. Le stime dell’Istat relative alle vendite nel mese di aprile lanciano ulteriori segnali preoccupanti. Di fronte a un incremento complessivo in valore emerge ancora una volta un calo nei risultati in volume. Insomma, la crescita reale è negativa: il dato positivo in valore è evidentemente ‘drogato’ dall’inflazione. Solo le vendite di beni alimentari, praticamente acquisti obbligatori, chiudono in terreno positivo, ma nell’ordine dei decimali, e comunque il tendenziale annuo è a sua volta pesantemente negativo. I negozi tradizionali, di piccola dimensione e di prossimità, nei paesi e nelle periferie presidio di vita civile, registrano addirittura cali come da mesi non capitava, benché la loro decrescita sia da tempo quasi una costante. Il calo complessivo delle vendite denota un clima di sfiducia se non economicamente critico. A questo punto è evidente la necessità di intervenire sul fenomeno inflattivo, cercando soluzioni adatte a ‘raffreddarlo’, e soprattutto di rilanciare la domanda interna. Nel contempo vanno studiate misure in grado di favorire i negozi tradizionali anche per non spegnere questi autentici fari di luce”. Lo si legge in un comunicato di CNA Turismo e Commercio.
Questo articolo Commercio, ancora segnali preoccupanti è stato pubblicato su CNA.
0 commenti