“Prima della pausa estiva porteremo in Consiglio dei ministri il collegato Agricoltura alla Legge di bilancio che prevede importanti novità anche per il settore olivicolo. Sarà un provvedimento sul quale siamo aperti alla discussione. Come abbiamo dimostrato questo governo non ritiene che i testi siano tavole della legge, intoccabili”. Così il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Patrizio Giacomo La Pietra, concludendo il convegno “Frantoiani in rete: custodi della tradizione, attori del cambiamento” tenuto nel nostro auditorium organizzato dall’Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari), affiliata a CNA Agroalimentare.
Nel corso del suo intervento il sottosegretario La Pietra ha rilevato come il primo problema dell’olio in Italia sia l’incremento della produzione di olio extra vergine di oliva 100% italiano. “In questo momento abbiamo bisogno di importare olio – ha spiegato – l’importante è che non venga spacciato per italiano. A tal proposito sono stati aumentati i controlli, e gli illeciti sono diminuiti, e stiamo studiando un provvedimento per aggravare le sanzioni sui contraffattori”.
La Pietra ha quindi ribadito che bisogna puntare sulla filiera e che per valorizzare l’olio 100% italiano bisogna mettere insieme chi coltiva, chi trasforma, chi imbottiglia e chi commercializza il prodotto di qualità. “Proprio in questa ottica di filiera – ha evidenziato – abbiamo messo a disposizione dei frantoiani cento milioni di euro”. Un provvedimento molto apprezzato dalla categoria che però si sta scontrando con i ritardi delle regioni nella erogazione della prima tranche di contributi, un problema non indifferente in quanto si è alla vigilia della campagna e i frantoiani non sono messi in grado di fare gli investimenti necessari in macchinari più avanzati.
Ad aprire i lavori è stato il capo di gabinetto di CNA Nazionale, Gabriele Rotini. Rotini ha tenuto a precisare che l’intera CNA è al fianco dell’Aifo, una realtà fondamentale in un settore delicato della nostra agricoltura, come l’olio, che dovrebbe e potrebbe rappresentare un punto di forza del Made in Italy. “Ai problemi di lunga data del comparto oleario – ha rimarcato – se ne aggiungono di nuovi, come i dazi Usa. Li dobbiamo combattere assieme in una logica di collaborazione che parta da un presupposto: le intese stipulate dalla CNA non rimangono sulla carta. Come l’iniziativa odierna testimonia”.
A seguire la presidente di CNA Agroalimentare, Francesca Petrini, imprenditrice proprio del settore oleario di altissima gamma, ha spiegato che la sua unione ha “il compito di trasferire alla politica le esigenze delle imprese”. E tra queste “la valorizzazione del prodotto frantoiano”. Prima di tutto attraverso “il riconoscimento dell’olio artigianale come categoria merceologica a se stante” nella consapevolezza che “bisognerà attivare complicati meccanismi europei ma che è quanto mai necessario partire”.
Numerosi gli intervenuti – dal presidente dell’Aifo, Elia Pellegrino, a Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola, dal presidente della Filiera olivicola olearia italiana (Fooi), Addolorata De Santis, alla docente all’università di Bari, Lisa Clodoveo – moderati dall’ex sottosegretario Giuseppe L’Abbate. “Con questa iniziativa – ha spiegato Pellegrino – abbiamo voluto ribadire il ruolo centrale dei frantoiani nella filiera olivicola. Siamo i custodi di una tradizione millenaria ma anche gli innovatori di un settore che deve guardare avanti con coraggio, puntando su qualità, tracciabilità e sinergie tra gli attori del territorio. Il confronto con le istituzioni è fondamentale per costruire politiche mirate che sostengano il nostro impegno”. Pellegrino ha rimarcato come “i frantoiani sono da sempre artigiani” ed è “la maestrìa a fare la differenza con le produzioni industriali standardizzate”. Rilevando che “il futuro dell’intero settore passa attraverso una logica di filiera e più collaborazione. Solo così si può arrivare a un olio che sia degno dell’Italia che lo produce”.
Questo articolo Convegno Aifo: come valorizzare la filiera dell’olio è stato pubblicato su CNA.




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