Europa, sono proseguiti i faccia a faccia con i leader politici

Mag 22, 2024News Nazionali0 commenti

Green Deal, architettura istituzionale europea, completamento del mercato unico, difesa comune ma anche temi più nazionali come il programma Transizione 5.0 e la Zes unica sono stati gli argomenti dei faccia a faccia promossi dalla CNA con i leader politici in vista delle elezioni per il Parlamento europeo dell’8 e 9 giugno.

La seconda giornata di confronti, animati dal presidente nazionale Dario Costantini e con le conclusioni del segretario generale Otello Gregorini, è partita dal manifesto realizzato dalla Confederazione e condiviso in larga parte da tutti gli esponenti delle forze politiche.

 

Matteo Salvini

“Cambiare il Green Deal è un dovere” ha esordito il ministro delle Infrastrutture e segretario della Lega, Matteo Salvini. “Per come è stato scritto è irraggiungibile a meno di voler desertificare il Paese, ovvero essere green e disoccupati”. “I numeri dicono che si stanno facendo danni all’ambiente. L’Europa ha ridotto le emissioni di 2 miliardi di tonnellate ma la Cina le ha aumentate di 14 miliardi”. Sul tema transizione, Salvini ha sottolineato l’urgenza di avviare il tavolo sull’automotive, rispondendo a una sollecitazione del presidente Costantini circa la necessità che la transizione venga conseguita tenendo conto della realtà del tessuto produttivo italiano. Vale per l’automotive ma anche per il resto del mercato della manutenzione, “ci sono nel nostro paese oltre 600mila piccole imprese che assicurano la manutenzione delle nostre case, strade, automobili”.

Salvini inoltre ha parlato sul debito comune in Europa sull’esperienza Next Generation EU. “Debito comune sì – ha detto – ma fare eurobond per comprare armi, no. Non indebitiamo i nostri figli per queste finalità”. Il ministro delle Infrastrutture ha affrontato anche questioni di politica nazionale indicando che “venerdì prossimo se va tutto bene porto in consiglio dei ministri il primo passaggio del piano casa che riguarda gli immobili privati. Poi stiamo lavorando anche sugli immobili pubblici”. Salvini infine ha annunciato la convocazione di un tavolo il primo luglio sul nuovo codice degli appalti. “Ci sono situazioni da affinare – ha detto Salvini – dopo un anno di pratica è tempo di una valutazione. Anche la CNA sarà al tavolo – ha aggiunto – vedremo ciò che ha funzionato e ciò che va ricalibrato”.

 

Elly Schlein

Meno Europa sarebbe disastroso per l’Italia. Non ce lo possiamo permettere. Invece andranno realizzate misure per micro e piccole imprese. Le micro e piccole imprese sono tantissime in Italia, più di quattro milioni, e moltissime in Europa. Hanno esigenze profondamente diverse anche dalle medie imprese e noi vogliamo una Unione che sia in grado di raccogliere questa diversità e costruire risposte su misura. Mi domando se, a esempio, le regole europee sugli appalti abbiano tenuto conto di queste diversità. Ecco perché è necessario che noi andiamo a Bruxelles”. A sottolinearlo la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein.

“Complessivamente – ha spiegato Schlein – abbiamo bisogno di un piano industriale europeo e di proseguire nel solco del Next Generation EU e degli investimenti comuni, che sono necessari tanto più a un Paese come l’Italia che possiede le competenze, i saperi delle maestranze e le intelligenze ma non dispone da solo del margine fiscale che stanno utilizzando altri Paesi per fare nuove politiche industriali. Insisteremo molto in questa direzione per una Europa degli investimenti comuni e mai più dei paradisi fiscali, che creano concorrenza sleale verso le piccole e medie imprese che non possono eludere i ventisette sistemi fiscali diversi in vigore negli Stati europei. Per questo l’Ue deve superare le decisioni da adottare all’unanimità perché – ha concluso la segretaria nazionale del Pd – tale sistema blocca avanzamenti fondamentali”.

 

Raffaele Fitto

Il confronto con il ministro ed esponente di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto si è incentrato sul Pnrr anche se, su sollecitazione del presidente Costantini, sono arrivati annunci importanti su due temi particolarmente sentiti dalle piccole imprese: Transizione 5.0 e Zes unica. Su quest’ultima la Confederazione lamenta un vincolo eccessivo che penalizza le piccole imprese fissando a 200mila euro la soglia minima degli investimenti che potranno beneficiare del credito d’imposta. Fitto ha spiegato che “il tetto di 200 mila euro” per il credito di imposta “va misurato insieme all’attuazione della Transizione 5.0. Vedremo il tiraggio dei due programmi ma è possibile immaginare di abbassare la soglia dell’investimento minimo per la Zes unica”.

In fase di ultimazione decreti e regolamento di attuazione per Transizione 5.0 che “stanzia a favore delle piccole imprese 6,3 miliardi di euro di risorse senza alcun vincolo e soglia minima di investimento”, ha ricordato Fitto che poi si è soffermato sul Pnrr dicendosi “ragionevolmente ottimista”. La data del 30 giugno per il raggiungimento degli obiettivi della sesta rata del Pnrr sarà rispettata, ha assicurato, aggiungendo che “noi oggi possiamo vantare dei risultati oggettivi se è vero come è vero che con la revisione abbiamo modificato più della metà degli obiettivi”.

Fitto ha poi sottolineato perché è essenziale il successo del Pnrr. “Non dimentichiamo che sui 220 miliardi complessivi oltre 150 miliardi sono a debito e per ripagarlo dobbiamo assicurare la crescita economica”. Inoltre – ha indicato – il Pnrr è il principale programma tra i Paesi europei e un successo nella realizzazione significa che “in futuro ci potranno essere nuovi strumenti fondati sulla mutualizzazione del debito”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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