Si è aperto oggi il Salone Internazionale del Libro di Torino e CNA già dal primo giorno è presente non solo con uno stand affollato da 34 appassionati piccoli editori da tutta Italia, ma anche con una serie di eventi.
A dare il via all’ampio programma proposto da CNA, un format ormai collaudato, quello dell’” Italian Indie Book, cambiare rotta ed essere editori contemporanei”, un talk che coinvolge i protagonisti della filiera dell’editoria. Non solo autori ed editori, quindi, ma anche stampatori, tipografi, fotografi.
“Uno spaccato della piccola editoria italiana che solo la forza associativa di CNA può fornire – ha esordito Alessio Stefanoni, responsabile CNA Editoria Piemonte, annunciando il parterre di ospiti – attraverso i suoi mestieri, nello specifico quelli presenti oggi del tipografo e del fotografo, che affondano le radici nel passato, ma sono proiettati nel futuro. Due mestieri che definiscono la nostra identità conservando memoria e ricordi”.
Stefanoni ha voluto inoltre volgere un pensiero anche a tutti gli editori dell’Emilia-Romagna che in questi giorni stanno vivendo una tragica situazione dovuta alle alluvioni in corso.
Costantino di Nicolò, presidente nazionale CNA editoria, ha parlato dell’importanza di questi eventi che “creano non solo connessioni tra mestieri ed editoria, ma danno anche visibilità. In futuro CNA Editoria ha anche due progetti: quello di coinvolgere librerie indipendenti e di ampliare momenti di commistione tra i mestieri, dando risalto al territorio”.
“Da una passeggia tra gli stand del Salone del libro di quest’anno si percepisce un miglioramento del design e della cura del progetto editoriale quindi è sempre più importante la collaborazione tra casa editrice, progettista, stampatore e in particolare con il curatore/scrittore/autore” è con queste parole che Filippo Dalla Villa, presidente nazionale CNA Comunicazione e Terziario avanzato, ha dato il via al talk che ha coinvolto anche Marco Sartore, tipografo, e Corrado Piccoli, fotografo.
“In una committenza è importante che il rapporto non si riduca solo tra editore e altro attore della filiera, coinvolto solo in quel momento del processo di realizzazione del prodotto. Affinché il prodotto possa avere una valenza artistica ci deve essere un dialogo tra i vari attori coinvolti. Prima di essere editori, fotografi, stampatori, gli operatori del processo sono artigiani“, ha dichiarato Piccoli, intervenendo nel dibattito sul rapporto tra committenza e risultato finale del prodotto.
“Spesso il tipografo è quello che si occupa del passaggio ultimo, quando ormai bisogna accelerare i tempi per avere il prodotto finito e soprattutto con quel che resta del budget iniziale – è intervenuto Sartore- e questo spesso fa sì che non si venga invece coinvolti nel processo creativo, con una ripercussione sul prodotto finale. Fortunatamente vedo che inizia ad esserci una ricerca e ringrazio il mondo digitale che appunto sta stimolando un interesse nel senso opposto, verso l’oggetto di qualità“.
“Questi sono momenti importanti di confronto e approfondimento per le imprese, quest’anno CNA ha coinvolto 34 editori, il più numero più alto nella storia di CNA, da 9 regioni d’Italia. Per il futuro ci auguriamo di coinvolgerne ancora di più dando spazio ai territori e lavorando per migliorare la distribuzione del prodotto editoriale” ha concluso Antonella Grasso, responsabile CNA nazionale Comunicazione e Terziario avanzato.
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