Tra R&S e Innovazione, mettere fine alle tribolazioni degli imprenditori

Giu 27, 2023News Nazionali0 commenti

Il Credito d’imposta per le attività di Ricerca & Sviluppo introdotto con il Dl 145/2013 ha accompagnato in maniera efficace la crescita delle imprese italiane. Insieme alle altre misure contenute nelle diverse declinazioni dei Piani 4.0 ha contribuito a sostenere la competitività del sistema imprenditoriale nazionale.

Diverse imprese, però, nel tentativo di utilizzare questo strumento si sono trovate in difficoltà, in numerosi casi hanno chiesto impropriamente il sostegno. E la spiegazione c’è: la materia è complessa, individuare i confini tra R&S e Innovazione tecnologica è tutt’altro che agevole. Tanto che, usando come veicolo la Legge di Bilancio 2020, il legislatore ha introdotto uno specifico Credito d’imposta dedicato all’Innovazione tecnologica, precisando quali fossero le attività comprese in questa misura.

Successivamente, il Dl 146/2021 ha introdotto la possibilità di regolarizzare, senza sanzioni né interessi, l’inappropriato utilizzo in compensazione del Credito d’imposta per investimenti in attività di R&S attraverso una procedura di ‘riversamento’ spontaneo. Regolarizzazione ancora possibile fino al 30 novembre.

CNA apprezza questa opportunità, che ritiene però doverosa anche alla luce della evidente complessità dell’agevolazione, almeno sino all’introduzione dei chiarimenti inseriti nella Legge di Bilancio 2020. Ma chiede nel contempo che i termini per la regolarizzazione siano estesi perlomeno per altri dodici mesi e che l’Agenzia delle Entrate accordi una sorta di ‘tregua’ nei controlli spesso orientati all’invito al ‘riversamento’ totale o alla richiesta di certificazioni estremamente onerose per micro e piccole imprese.

CNA, inoltre, chiede di consentire ai soggetti che in buona fede e in assenza di chiarimenti, concessi solo in un secondo momento, abbiano utilizzato il Credito d’imposta per attività finalizzate all’innovazione tecnologica (e non alla R&S) di usufruire dell’incentivo previsto per quest’ultima dalla Legge di Bilancio 2020, pari al 50% del credito indebitamente utilizzato in compensazione, senza l’applicazione di sanzioni e interessi.

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