“In Italia è necessario un cambio di passo effettivo. Non si può continuare a parlare di imprese pensando solo alle grandi imprese. Nel nostro Paese, secondo i dati della Banca d’Italia, su oltre quattro milioni di aziende sono non più di 100mila quelle con più di cinquanta dipendenti. Bisogna tenerne conto prioritariamente. Se si sbaglia la fotografia della realtà, si sbagliano i provvedimenti conseguenti”. A sottolinearlo il nostro segretario generale, Otello Gregorini, intervenendo sabato 1° marzo a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) al convegno titolato “Costruiamo insieme il futuro dell’Italia – La via marchigiana allo sviluppo”, promosso dal dipartimento nazionale economia di Fratelli d’Italia.
“Beninteso, nessuno vuole combattere la grande impresa – ha precisato Gregorini – ma questo non vuol dire che dalle leggi alla modulistica tutto vada pensato per le attività di dimensione maggiore. Così si creano enormi problemi alle micro e piccole imprese che si ritrovano costrette a sprecare tempo e denaro per adattare alle proprie esigenze i provvedimenti non studiati per loro”.
“Io so che in questa sala c’è un parterre sensibile a tali temi – ha osservato il segretario generale della CNA – purtroppo, però, la realtà ci mostra una immagine diversa. Faccio due esempi che suffragano la mia tesi, entrambi sul fronte dell’energia, uno dei più ‘caldi’ per le nostre imprese”.
“La nostra proposta per facilitare l’autoproduzione dei ‘piccoli’ – ha ricordato – agevolando l’installazione di pannelli sui capannoni è stata accolta con favore prima dal ministro Fitto e poi dal ministro Urso. Purtroppo la complessità delle procedure ha fatto sì che per ora a sfruttare le agevolazioni sono state soprattutto imprese medio-grandi”.
“Il secondo esempio riguarda il recente decreto per alleggerire le bollette, un provvedimento davvero importante anche per l’impegno economico che prevede – ha evidenziato – purtroppo nella sostanza esclude dai benefici la platea delle micro imprese. Il contributo straordinario attraverso il taglio degli oneri generali di sistema riguarda, infatti, esclusivamente le attività con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 KW/h. Si tratta di un intervento che esclude quindi gran parte delle micro e piccole imprese”.
“Insomma, se vogliamo rilanciare la competitività del sistema Marche e di conseguenza del sistema Italia – ha concluso Gregorini – servono politiche industriali ed economiche in grado di cogliere le peculiarità delle piccole imprese, prevedendo per ogni provvedimento due canali, uno per le grandi, l’altro per le piccole”.
Questo articolo “Per rilanciare la competitività del sistema Paese servono politiche ad hoc per le piccole imprese” è stato pubblicato su CNA.
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