“Chi sceglie questa forma di soggiorno vuole essere un cittadino temporaneo”: Silvia Boselli ha chiamato la sua società “Venezia cento per cento”. Lei, orgogliosamente 100% veneziana, ama trasmettere agli ospiti delle sue locazioni turistiche le bellezze e i segreti della città. Gestisce in laguna circa 25 alloggi, di cui due di sua proprietà. Ha scelto la formula della locazione turistica, al motto di “turista, veneziano per un giorno”, che vuol dire consapevole e motore di tante piccole economie per la città. Dal fornaio per prepararsi un pasto a casa, al pronto intervento dell’elettricista per riparare un guasto. CNA Storie del mese parte da qui.
Chi sceglie di stare in un appartamento vuole diventare cittadino temporaneo
Cittadino temporaneo di Venezia e motore di economie
“Chi sceglie di stare in un appartamento non è solo un ospite” spiega Silvia. “Vuole diventare cittadino temporaneo, e questo da’ un valore aggiunto alla sua permanenza in città”. Il turismo, oggi, è una delle poche vere industrie, è l’opinione di Silvia. E questo perché un turista che soggiorna in una città genera tante piccole economie. A conti fatti, “mediamente ogni appartamento da’ lavoro a quattro persone. Nel luogo dove siamo – sottolinea Silvia- un fratello e una sorella hanno investito importanti risorse per riqualificare un immobile che domani potrebbe essere utilizzato da loro stessi”.
Ogni appartamento da’ lavoro a quattro persone
Le locazioni turistiche per riqualificare il tessuto urbano
Un’occasione per riqualificare il tessuto urbano grazie al recupero di tanti immobili recuperati all’abbandono. Lasciati deperire, oltre a perdere valore, avrebbero compromesso la staticità dello stabile stesso e di quelli circostanti. “Venti anni fa il 50% delle abitazioni era completamente vuoto. Rischiavamo di diventare Pompei”.
Senza riqualificazione degli immobili abbandonati rischiavamo di diventare Pompei
La visione per superare le crisi
C’è stato il lockdown, e Silvia ce l’ha fatta, dando fondo a tutte le sue risorse, materiali e creative. “Il Covid per noi è stato un dramma: tutto si fermava, ma i mutui e le spese andavano avanti” ricorda. “Attività come la mia sono diventati dei buchi neri: spesso si paga anche un fisso al proprietario e io mi sono ritrovata con 300mila euro di buco. Ho rischiato il fallimento”. Ma Silvia si è rimboccata le maniche concentrandosi sull’attività di agente immobiliare.
L’arma di ricatto delle recensioni online
E poi c’è da fare i conti con le pagelle virtuali dei clienti. Un’arma a doppio taglio. Le recensioni online a volte sono utilizzate come arma di ricatto: “L’approccio è: “se non fai come dico io, pubblico una brutta recensione”. Per questo vanno valutate con attenzione” sottolinea. E comunque mai ignorate. Un esempio: “Il turista magari si lamenta di non avere il cambio degli asciugamani. Ma dovrebbe sapere che in una locazione turistica non è previsto”.
Il valore dell’associazione
Silvia è associata ad Abbav, a sua volta affiliata alla CNA del territorio. “Stare in un gruppo organizzato è importante soprattutto per chi è piccolo, non solo in emergenza, ma anche nel quotidiano. Non so qualcosa, faccio una telefonata e chiamo l’associazione che è un punto di riferimento fondamentale. Mi permette di informarmi, di essere sempre attenta a quello che succede in termini di novità normative, corsi, e così via.
Se si rispetta l’ambiente si è ancora di più a casa
Avere un occhio alla sostenibilità è uno dei tanti modi di sentirsi davvero a casa. Anche per questo è nato il progetto Venice Tap Water che Silvia sostiene a riprova delle tante piccole partnership che possono nascere quando si mira a obiettivo comune su uno stesso territorio. “Chi sceglie la locazione ha molta attenzione alla sostenibilità del turismo in una città. Noi per esempio valorizziamo il fatto che l’acqua a Venezia sia buona da bere e sostenere il progetto Venice Tap Water ci sembra un bellissimo messaggio”.
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Questo articolo Videostoria. Vivere Venezia, come chi a Venezia vive è stato pubblicato su CNA.
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