“Il Made in Italy si fonda sul ‘sapere delle mani’ e sulla trasmissione di saperi che ancora oggi abitano i distretti produttivi italiani, cuore pulsante della manifattura e del design nazionale.” Ad affermarlo Antonio Franceschini, responsabile nazionale di CNA Federmoda, intervistato ai microfoni di “Casa Italia” trasmissione di Rai Due, in occasione della Giornata del Made in Italy.
“Ma questa eredità – ha sottolineato Franceschini- non basta conservarla: bisogna aggiornarla, farla evolvere e comunicarla al mondo, anche nei contesti più inattesi. Una missione che CNA Federmoda continua a perseguire anche in Paesi come l’Uzbekistan o il Texas, dove la qualità e l’unicità dell’artigianato italiano riescono a sorprendere e conquistare.”
Franceschini, inoltre, ha evidenziato quale sia il punto fondamentale nel futuro del settore: l’integrazione tra artigianato e innovazione. “La tecnologia, persino l’intelligenza artificiale, non è vista come una minaccia – ha spiegato – ma come uno strumento da usare con intelligenza e rispetto per il ‘dna del saper fare’. La sfida è mantenere l’uomo al centro perché è l’incontro tra tecnica e umanità a generare bellezza proprio come accade nell’arte.”
Un altro punto chiave dell’intervento del responsabile CNA Federmoda è la relazione tra artigianato e formazione, denunciando la storica separazione in Italia tra sapere pratico e formazione accademica. “A differenza delle botteghe rinascimentali, – ha spiegato – capaci di fondere studio e mestiere, oggi università e botteghe spesso non comunicano. E invece è proprio lì, nella connessione tra teoria e prassi, che si gioca la rinascita del Made in Italy. Questa è la grande scommessa che dobbiamo vincere per rinnovare il valore del Made in Italy per i prossimi secoli.”
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