“In questi giorni è approdata in Consiglio dei ministri la relazione illustrativa al Decreto Accise, che prevede il riallineamento dell’aliquota di accisa sul gasolio a quella sulla benzina. Su questo tema il Governo ha dichiarato che l’autotrasporto sarà escluso da ogni incremento. Tuttavia, ci teniamo a ribadire che dal riallineamento delle aliquote di accisa deve essere escluso tutto, e sottolineiamo tutto, l’autotrasporto, a prescindere dalla classe ambientale e dal tonnellaggio dei veicoli utilizzati”. Lo si legge in un comunicato di CNA Fita.
“Se non si procederà in questo senso – evidenzia la nota – il comparto relativo alle imprese che utilizzano mezzi inferiori a 7,5 tonnellate, ovvero quelle con veicoli di classe ambientale inferiore a euro 5, si troverebbe a dover sostenere costi aggiuntivi pari a oltre 517 milioni di euro in cinque anni, che significano più di 23 milioni di euro all’anno. Molte imprese del settore non hanno potuto innovare i propri mezzi a causa dei sempre più modesti margini economici. Un’eventuale esclusione da quanto dichiarato dal Governo contribuirebbe ulteriormente a mettere in pesante difficoltà queste realtà, a tutto beneficio delle imprese estere”.
“I mezzi con massa complessiva da 1,5 fino a 7,5 tonnellate svolgono un ruolo cruciale nell’economia del nostro Paese e nella logistica, garantendo – sottolinea il comunicato – il movimento delle merci e contribuendo al funzionamento efficiente delle filiere produttive e della distribuzione. Ribadiamo quindi la necessità di escludere tutto l’autotrasporto dalle modifiche delle aliquote di accisa, garantendo così stabilità e sostenibilità economica all’intero settore. Un approccio equilibrato e lungimirante è fondamentale- conclude la nota di CNA Fita – per garantire sia la sostenibilità ambientale che la crescita economica del nostro Paese”.
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