“La Banca centrale europea doveva tagliare i tassi in modo più robusto perché in questa fase il principale problema in Europa non è l’inflazione intorno al 2% ma la debolezza dei consumi”. Così il nostro presidente Dario Costantini ha commentato con i media la decisione della Bce di tagliare i tassi di interesse solo dello 0,25 per cento. Un commento rilanciato da numerosi mezzi di comunicazione.
Attraverso un comunicato, avevamo già rilevato che “La forte riduzione dell’inflazione e la revisione al ribasso delle stime di crescita da parte della stessa Bce suggerivano probabilmente un taglio più robusto. Considerato che le stime di crescita sono previste in riduzione principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri”.
“In questo quadro – avevamo puntualizzato nella nota – le imprese italiane si trovano ad affrontare una persistente stretta del credito, fotografata dalla Banca d’Italia alcuni giorni orsono. Una stretta più dolorosa per artigiani, micro e piccole imprese, maggiormente dipendenti dal credito bancario”.
Oltre che alla Banca centrale europea la CNA si era rivolta anche al sistema creditizio: “All’indomani della decisione della Bce, benché insufficiente, chiediamo al sistema creditizio italiano di abbandonare la politica degli irrigidimenti che rischia di soffocare gran parte dell’ossatura produttiva nazionale. Nel contempo, è necessario che le banche riverberino immediatamente sulle condizioni praticate alla clientela la decisione della Bce evitando di sprecare altro tempo prezioso nell’interesse delle imprese e soprattutto dell’intero Paese”.
Tassi, il taglio della Bce non è sufficiente
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