“Lo scenario sull’economia bolognese è davvero preoccupante”, afferma Claudio Pazzaglia, direttore generale CNA Bologna. “Dopo anni in cui abbiamo affrontato criticità straordinariamente rilevanti (pandemia, caro energia e materia prima, la guerra in Ucraina) la nostra economia aveva tenuto e le aziende avevano dimostrato una straordinaria capacità di resistenza. Quest’anno purtroppo è in atto una frenata che sta mettendo in ginocchio molte imprese. Occorre che ne siano consapevoli Governo, Regione, Enti Locali, Istituti di credito: è un momento delicato, occorre che tutti facciano squadra mettendo risorse, opportunità, incentivi, misure di sostegno, defiscalizzazioni per le imprese soprattutto quelle più piccole. Altrimenti il sistema non regge e già i primi scricchiolii sull’occupazione si stanno vedendo”.
Non sono infatti dati confortanti quelli del settore produzione CNA. La sede bolognese della Confederazione ha effettuato un’indagine presentata in conferenza stampa a cui hanno partecipato anche Mauro Aleotti, presidente Unione Produzione CNA Bologna, e Andrea Bargiacchi, responsabile Area Economico Sindacale CNA Bologna.
Su un campione di un migliaio di imprese appartenenti a uno dei settori più significativi della piccola impresa (meccanica, legno, chimica, plastica, elettronica) sono stati analizzati gli andamenti e le previsioni sono decisamente negative.
Per sei imprese su dieci il fatturato del primo semestre è diminuito e per la stessa percentuale diminuirà anche nei prossimi mesi. Oltre il 60% delle aziende non farà investimenti e il 15% che li aveva in programma, li ha cancellati. Il 73% manterrà stabile il suo personale, ma un 17% sarà costretto a ridurlo.
Il quadro non migliora cambiando settore: l’edilizia (dati Cresme) ha evidenziato per il 2024 una diminuzione degli investimenti del 4,2% rispetto all’anno precedente, che proseguirà nel 2025 (-6,2%). Caduta che diventa più accentuata per gli interventi di manutenzione e riqualificazione straordinaria del patrimonio residenziale con un calo del 17% nel 2024.
Ampliando il quadro a tutti i settori, nella Città metropolitana di Bologna (dati Camera di Commercio di Bologna) i primi sei mesi dell’anno confermano un rallentamento dell’economia bolognese a cui non sembra bastare il sostegno dei mercati esteri. Anche le previsioni (dati Prometeia) su fatturato e ordinativi sono decisamente negative.
A questo scenario preoccupante, si aggiunge un problema per le aziende che pare non risolvibile: la difficoltà nel reperimento di manodopera. La difficoltà di reperimento (Fonte Excelsior) interessa il 50.4% dei profili ricercati.
Imprese CNA della produzione, vince il pessimismo
Il campione CNA Bologna, composto soprattutto da imprese della meccanica, ha una visione decisamente negativa sia rispetto al passato che al futuro.
Nel primo semestre del 2024 il 61% delle aziende ha visto diminuire il proprio fatturato, il 23% l’ha mantenuto stabile, solo il 16% l’ha visto crescere. Per i prossimi mesi le previsioni sono simili agli andamenti: il 64% pensa che il suo fatturato diminuirà, il 28% lo prevede stabile, solo l’8% confida in una crescita.
Altro segnale negativo il capitolo investimenti: il 65% non li prevede, il 15% li aveva previsti ma li dovrà cancellare. In sostanza, solo 18 aziende su 100 investiranno.
Dove investiranno? Magari nelle opportunità offerte dal Piano Transizione 5.0? Il 19% conferma: se investirà, lo farà in quella direzione. Ma un 21% si dichiara non interessato, il 15% trova complicato utilizzarlo. La maggioranza, il 38%, non sa cosa farà. Quindi in pratica vince l’indecisione.
Un dato in apparenza positivo è quello sull’occupazione: il 73% dichiara che manterrà stabile il personale. Un 18% però pensa che sarà costretto a diminuirlo. E’ un dato decisamente peggiore rispetto alle rilevazioni fatte da CNA negli anni passati, anche quando i fatturati erano pesantemente negativi: il capitale umano dalle piccole aziende viene considerato un bene a cui non si può assolutamente rinunciare.
E ci sono dei buoni motivi per pensarla così: il primo di questi è la difficoltà per le imprese a reperire manodopera: il 38% ha difficoltà a reperirla specializzata, il 15% a reperirla sia specializzata che non. Il 45% non ha questo problema.
Per concludere: quali sono gli aspetti che minacciano maggiormente le aziende e le portano ad avere previsioni così negative? Il problema è che mancano i clienti: per il 70% sono diminuiti quelli storici, il 35% non ne riesce a trovarne di nuovi in Italia, il 12% non riesce a trovarne di nuovi all’estero.
Utilizzo degli ammortizzatori sociali cresciuto del 90% nella meccanica
Anche l’andamento sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali conferma le difficoltà che stanno vivendo le imprese della meccanica in particolare, ma tutta la piccola impresa bolognese in generale.
Analizzando le aziende della meccanica che utilizzano i servizi di CNA Bologna, le giornate di cassa integrazione (che nelle imprese artigiane si chiama Fsba) sono aumentate del 90% nel 2024 rispetto all’anno precedente. I dati fanno riferimento al periodo gennaio/ottobre, ma si prevede già che negli ultimi due mesi i dati saranno ancora più negativi.
Analizzando tutti i settori economici, sempre riferiti alle aziende che si rivolgono a CNA, l’aumento delle giornate di cassa integrazione è complessivamente aumentato del 42% nel periodo gennaio/ottobre 2024 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Edilizia, finito l’effetto Superbonus
Se la produzione e la meccanica piangono, l’edilizia non ride. Gli investimenti secondo i dati Cresme sono diminuiti del 4,2% rispetto all’anno precedente, un calo che proseguirà nel 2025 (-6,2%).
La caduta sarà molto più accentuata per gli interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria del patrimonio residenziale con un calo del 17%. Contrazione largamente attesa, imputabile all’esaurimento della superspinta del superbonus.
Fortunatamente la crisi del residenziale è in parte controbilanciata dalla crescita della spesa per le opere pubbliche che ha visto un aumento del 13,7% nel 2024, con un trend che si prevede proseguirà fino al 2027. Peccato che il 70% del mercato dell’edilizia sia costituito dalla riqualificazione e dalla manutenzione del patrimonio residenziale.
La congiuntura economica nell’area metropolitana di Bologna
I primi sei mesi del 2024 (fonte Camera di Commercio) confermano il rallentamento complessivo dell’economia bolognese. Come emerge dall’indagine CNA sulle proprie imprese associate, allargandoci a tutte le imprese nell’area metropolitana la produzione nel manifatturiero è calata dell’1,7%, il fatturato del 3,1% e gli ordini dell’1,1%.
La metalmeccanica perde il 6% della produzione, il 6% del fatturato e il 2,8% degli ordini. Ancora in flessione per il secondo trimestre consecutivo i servizi, il cui volume d’affari in questi tre mesi perde un ulteriore -1,2%.
Lanciando lo sguardo sul futuro, (dati Prometeia) il saldo tra operatori ottimisti che ipotizzano rilancio di produzione, fatturato e ordinativi e quello pessimisti che invece ne ipotizzano il calo, è negativo per tutti gli indicatori analizzati. In particolare nella metalmeccanica dove oltre il 40% degli addetti si aspetta un rallentamento nei prossimi tre mesi.
Il 50% non trova il personale utile alla sua azienda
Un’impresa su due, in linea con l’indagine CNA, non trova il profilo ricercato (Fonte Excelsior). La motivazione principalmente è la mancanza di candidati (35%) e la preparazione inadeguata (13%). I più difficili da trovare sono gli operai specializzati nell’installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche; meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili; operai specializzati addetti alle rifiniture nelle costruzioni.
Questo articolo Bologna, preoccupa lo scenario economico per il 2025 è stato pubblicato su CNA.
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