L’ANAC ha recentemente pubblicato il report aggiornato al 31 dicembre 2024 sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, introdotta con il nuovo Codice dei contratti. Il report evidenzia un’adesione diffusa al nuovo sistema, con 3.292 amministrazioni qualificate in via ordinaria per il settore dei lavori (pari al 61,1%) e 4.159 per il settore servizi e forniture (69,4%).
Nonostante i significativi passi avanti, permangono alcune criticità. In particolare, emerge una forte concentrazione di stazioni qualificate con livelli elevati in poche regioni, come Lombardia ed Emilia-Romagna, mentre altre regioni registrano ancora un basso livello di qualificazione.
Rimane inoltre limitato l’utilizzo della qualificazione “con riserva” (meno dell’1% delle amministrazioni coinvolte), una modalità prevista per consentire alle strutture di maturare gradualmente le competenze necessarie.
Un altro aspetto critico riguarda la formazione del personale, particolarmente insufficiente nelle amministrazioni qualificate ai livelli intermedi e minimi. I dati mostrano infatti una scarsa presenza di personale specializzato con competenze avanzate, gestionali e di project management, elementi essenziali per garantire una gestione efficace degli appalti pubblici.
CNA Costruzioni ha sempre posto con forza l’accento sulla necessità di qualificare le stazioni appaltanti, ritenendo che solo amministrazioni competenti, ben strutturate e adeguatamente formate possano garantire appalti trasparenti ed efficaci. Nonostante gli sforzi finora compiuti, è evidente che occorrono ulteriori interventi e investimenti specifici, soprattutto nella formazione specialistica del personale, per superare definitivamente queste criticità.
Per scaricare il rapporto clicca qui: Qualificazione delle stazioni appaltanti e centrali di committenza – dati al 31.12.2024
Questo articolo CNA Costruzioni – Qualificazione delle stazioni appaltanti: progressi significativi, ma restano diverse criticità è stato pubblicato su CNA.
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