“Noi guardiamo tutte le previsioni che si stanno susseguendo sull’andamento dell’economia italiana. Dall’1% del Governo allo 0,6% della Banca d’Italia fino allo 0,7% del Fondo monetario. Poi, come Confederazione abbiamo il nostro osservatorio interno che ci dice come gli ordinativi del 2024 siano minori di quelli del 2023. Le nostre imprese rappresentano l’economia reale e la loro previsione è quella di chi è preoccupato dai nuovi conflitti che scoppiano in Paesi dove con fatica stanno cercando di vendere i loro prodotti. Le richieste che le nostre imprese, artigiani e piccoli, fanno sono due: il taglio dei tassi da parte della Bce con la conseguenza che questo corrisponda a un reale taglio dei tassi bancari e l’impiego dei fondi del Pnrr. Nel 2023 non abbiamo speso 40 miliardi del Pnrr e sarebbe utile spenderne almeno la metà quest’anno. Quello che le nostre imprese vogliono è che si inizi a investire, perché senza investimenti e lavoro non c’è crescita, non si risanano i conti. Inoltre, c’è da sottolineare la gravissima crisi energetica. Dal 2022 CNA sostiene un progetto per l’autoproduzione di energia sui tetti delle piccole imprese e il Governo ha accettato di cambiare il Pnrr per accogliere la nostra proposta, con un decreto del 2 marzo, destinando così 6,3 miliardi di euro che genereranno 13 miliardi di investimenti. Però bisogna fare presto dobbiamo permetter alle aziende di utilizzare questi fondi, per non arrivare svantaggiati sui mercati internazionali, dato che il costo dell’energia è quattro volte maggiore rispetto ai concorrenti europei, facendoci arrivare nelle competizioni già zoppi.” Così il nostro presidente nazionale, Dario Costantini, ai microfoni di RaiNews24 a parlare delle previsioni di crescita e delle prospettive per l’Italia.
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