In un contesto di crescenti incertezze e disorientamento per le imprese balneari, CNA ha espresso con forza la necessità di una soluzione del problema. Con le concessioni balneari attuali che si avvicinano alla scadenza entro pochi mesi e in assenza di una normativa nazionale chiara e omogenea, le aziende del settore sono lasciate in uno stato di insicurezza che non può persistere oltre.
In Emilia-Romagna ci sono più di mille piccole imprese e imprese familiari che da anni operano con successo lungo la nostra riviera, diventano nel tempo esse stesse simbolo di una tradizione balneare unica e distintiva capace di attirare ogni anno centinaia di migliaia di turisti, sia italiani che esteri.
“Il vivace tessuto imprenditoriale che caratterizza il nostro settore balneare non può essere ignorato né sacrificato – afferma la presidente di CNA Stabilimenti Balneari Natascia Casali -. Queste imprese, che hanno investito con continuità risorse per migliorare e innovare i loro stabilimenti, sono oggi messe a rischio da una mancanza di regolamentazione uniforme che penalizza soprattutto i piccoli operatori e le attività a conduzione familiare”.
Per sensibilizzare la Regione Emilia-Romagna sul tema del riordino delle concessioni demaniali marittime CNA lo scorso 29 luglio, insieme alle altre associazioni di categoria, ha richiesto un incontro alla Presidente della Regione Irene Priolo, e all’Assessore regionale Andrea Corsini. In risposta, l’Assessore ha convocato una riunione programmata per il prossimo 28 agosto.
Continua la presidente Casali: “Siamo consapevoli della necessità di un ruolo attivo da parte del Governo, ma in attesa di un provvedimento o di una qualche comunicazione, con l’avvicinarsi della scadenza delle concessioni, chiediamo alla Regione un’azione di garanzia verso gli Enti locali per scongiurare il rischio che ci siano scenari di difformità anche all’interno della nostra regione. Questa situazione ci preoccupa molto. In considerazione dell’importanza che riveste il distretto turistico balneare dell’Emilia-Romagna a livello nazionale, chiediamo il supporto della Regione innanzitutto nel coordinamento dei Comuni della costa. Siamo nuovamente nel pieno di una stagione balneare ancora nell’incertezza per gli imprenditori e le imprenditrici che rappresentiamo e che riteniamo essere un anello fondamentale della catena di valore del sistema turistico della nostra regione e di tutta la lunga filiera connessa al turismo. Dobbiamo dare certezze per chi ha garantito per anni la sicurezza e la sostenibilità nelle spiagge, l’accoglienza e i servizi per i turisti da tutto il mondo”.
“Le imprese balneari – sottolinea Casali – non chiedono privilegi, ma regole chiare e giuste. È ora che si ponga fine a un’agonia che dura da oltre un decennio. È indispensabile che il Governo definisca rapidamente i criteri per il riconoscimento degli indennizzi, quantitativi e qualitativi, per attività costruite con anni di sacrifici e investimenti. Non è accettabile che queste imprese, che tanto hanno contribuito all’economia del turismo nazionale, debbano affrontare il futuro con così tante incognite”.
In un Paese che fa delle sue spiagge uno degli asset principali del turismo, non possiamo permetterci di lasciare 30mila imprese e decine di migliaia di lavoratori nell’incertezza. Occorre un confronto costruttivo con tutte le parti in causa per arrivare a una soluzione che tuteli le imprese esistenti, garantisca un futuro sereno agli imprenditori del settore in un contesto di corretta concorrenza e salvaguardi un comparto essenziale per l’economia italiana.
“CNA – conclude Casali – ribadisce con forza che il tempo delle incertezze è finito. Occorre agire ora per salvaguardare un settore vitale per il nostro Paese. La domanda è chiara: possiamo davvero permetterci di perdere un patrimonio così prezioso? È il momento di dare risposte concrete alle imprese e di garantire un futuro stabile e prospero alle nostre coste”.
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