“C’è bisogno di recuperare il valore del ruolo della classe dirigente e se recuperiamo questo valore, recuperiamo anche la disponibilità del singolo a impegnarsi. Entrare nel nostro sistema offre delle opportunità e dobbiamo creare delle condizioni che possano aprire spazi di coinvolgimento. Fare rappresentanza non è un lavoro, ma una missione.” Così il nostro segretario generale, Otello Gregorini, ha aperto la riunione di presidenza del Comitato di CNA Impresa Donna che si è svolta martedì 17 settembre in doppia modalità online e in presenza nella nostra sede nazionale, con il coinvolgimento di oltre 150 persone.
Nell’introdurre il tema della formazione della classe dirigente, Gregorini ha sottolineato non solo l’importanza di un aspetto tanto complesso e delicato, ma di come sia cambiato l’approccio nell’arco storico della Confederazione: “La classe dirigente della CNA ha avuto un primo e un dopo. Dagli anni novanta, con la chiusura del periodo di dipendenza dai partiti, la Confederazione ha coinvolto attivamente gli imprenditori nella funzione di rappresentanza, garantendo autonomia politica e dialogo con tutte le parti politiche. Il tema fondamentale è che la selezione della classe dirigente deve avvenire dal territorio e dovrebbe essere costruito un percorso, una sorta di kit, che permetta alla CNA di essere attenta a sostenere la crescita e la conoscenza degli imprenditori che vogliono diventare dirigenti.”
La giornata ha rappresentato un’occasione di formazione, propedeutica al Meeting di CNA Impresa Donna di Monopoli di fine ottobre, utile per approfondire le dinamiche, il lavoro e le opportunità di rappresentanza del Sistema CNA, in vista dell’anno delle assemblee elettive.
“La conoscenza e consapevolezza ci danno forza – ha spiegato Cristiana Alderighi, coordinatrice di CNA Impresa Donna, introducendo l’incontro – sono strumenti per porci obbiettivi futuri. Abbiamo intravisto un percorso che oggi si incrocia con un momento cruciale della CNA. Il 2025 è l’anno delle assemblee elettive. La formazione serve appunto ad allargare la consapevolezza a chi è meno addentro alla Confederazione, per mostrarne le opportunità, ed è per questo che il titolo del nostro evento è ‘Come e perché rimettersi in gioco’.”
Il direttore della divisione Economica e del Lavoro, Claudio Giovine, ha poi spiegato nel dettaglio il sistema Confederale: dalle varie identità ai livelli, illustrando l’articolazione a più dimensioni, le attività di rappresentanza, il ruolo degli enti bilaterali e il rapporto anche con gli organismi europei: “un sistema che permette di tutelare lavoratori, artigiani, dando soluzioni che si traducono in azione legislativa e in azione economica, in piena autonomia”.
È stata poi la volta del direttore della divisione Organizzazione e Finanza, Nicola Tosi, che ha spiegato lo statuto, il regolamento attuativo e quello specifico per il raggruppamento di interesse e le regole del sistema CNA, sottolineando come la giornata di formazione sia stata il frutto di un’esigenza colta dalle associate di CNA Impresa Donna per costruire un percorso di crescita e consapevolezza.
Il direttore della divisione Sindacale e Associativa, Fabio Bezzi, ha poi illustrato lo sviluppo e il ruolo avuto dal raggruppamento di interesse svolto negli ultimi quattro anni all’interno della Confederazione, evidenziano l’aumento del 4, 5% di associate iscritte a CNA Impresa Donna.
Dopo i capi divisione, ha preso la parola Pino Vivace, direttore della Fondazione Ecipa, che ha anticipato le attività del Meeting di Monopoli.
“Formazione vuol dire dare una nuova forma all’azione – ha concluso la presidente di CNA Impresa Donna, Mariella Triolo – per noi è essenziale capire le regole per strutturare un futuro consapevole all’interno della Confederazione. Solo con la consapevolezza possiamo creare nuove basi future e per informare le altre donne del percorso e dell’opportunità.”
Questo articolo Formazione, così le donne si rimettono in gioco è stato pubblicato su CNA.
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