La Spezia, dal carcere al forno per una seconda chance

Mag 6, 2025News Nazionali0 commenti

 

“Un percorso strutturato per permettere ai detenuti di poterselo spendere al meglio all’uscita del carcere.” Con queste parole Raffaella Bicci, responsabile di CNA Ecipa La Spezia, ha descritto il progetto formativo che ha coinvolto una trentina di detenuti della casa circondariale della Spezia, offrendo loro una concreta possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro attraverso un corso teorico-pratico per pizzaiolo e panificatore.

Il progetto, sostenuto dai Rotary Club La Spezia e Rotary Club Sarzana-Lerici insieme ai rispettivi Club Rotaract, è stato realizzato in collaborazione con la CNA spezzina e ha previsto un percorso formativo di 232 ore: 200 dedicate alla panificazione e alla pizzeria, le restanti a salute e sicurezza sul lavoro, Haccp, primo soccorso e formazione dei lavoratori. Alcuni detenuti hanno seguito interamente il programma, ottenendo l’attestato completo, altri si sono concentrati sulle parti pratiche o sulle specifiche certificazioni già acquisite in precedenza.

Durante l’incontro conclusivo del corso, agli allievi sono stati consegnati gli attestati di partecipazione, in un momento di condivisione che ha previsto anche un gustoso assaggio delle abilità acquisite in aula e in laboratorio.

“La formazione, insieme all’istruzione, è uno degli elementi centrali del trattamento delle persone detenute”, ha spiegato Licia Vanni, responsabile educativa del carcere spezzino.

“L’occasione che ci ha donato il Rotary è stata importantissima: ha permesso a un gruppo di detenuti di acquisire una professionalità attraverso un corso avanzato di pizzeria. I detenuti hanno aderito con passione e hanno potuto vedere una possibilità per il futuro: questo è ciò che conta davvero. La rieducazione senza formazione è impossibile, e il senso della detenzione risiede proprio nell’impegno per un successivo reinserimento nella società civile. Ma scegliere di sostenere il carcere richiede un alto senso di civiltà”.

A sottolineare l’impatto concreto dell’iniziativa è anche Salvatore Teja, presidente del Rotary Club La Spezia: “La possibilità di ottenere un attestato consentirà ai partecipanti di trovare subito un impiego. Il momento più delicato è quello del rientro nella società, quando termina la pena. È lì che il rischio di recidiva è più alto. Ecco perché dare a questi ragazzi un’opportunità professionale immediata è fondamentale. Hanno seguito il corso con entusiasmo, e anche il carcere si è dimostrato molto soddisfatto. A nome di tutto il Rotary, ringrazio i partecipanti e chi ha reso possibile tutto questo”.

Soddisfazione anche da parte del corpo docente, rappresentato da Alfredo Bianchi, referente della Scuola Italiana Pizzaioli: “I ragazzi hanno partecipato numerosi perché questi corsi formano realmente dei professionisti. Grazie alle ore di formazione maturano esperienza concreta e sono subito pronti per il mercato del lavoro. Inoltre, la richiesta di pizzaioli e panificatori è alta”.

A chiudere l’incontro, le parole del sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini: “Nella vita si può sbagliare, e pagare una pena è giusto. Ma l’obiettivo deve essere sempre la rieducazione e il reinserimento, come sancito dall’articolo 27 della nostra Costituzione. Corsi come questo servono a dare una nuova speranza e una vera opportunità. Siamo vicini alle istituzioni penitenziarie che credono nella formazione, e ringraziamo chi sostiene questi percorsi di rinascita”.

Questo articolo La Spezia, dal carcere al forno per una seconda chance è stato pubblicato su CNA.

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