Silenzio assenso, Gregorini ad Astrid: ecco come rilanciarlo

Mar 24, 2025News Nazionali0 commenti

Incertezza giuridica. Applicazione parziale e disomogenea. Ritardi e burocrazia persistente. Mancanza di controlli efficaci. Queste le principali criticità del silenzio assenso rilevate dal nostro segretario generale, Otello Gregorini, nel corso del suo intervento al convegno su “Perché il silenzio assenso incontra difficoltà? Che cosa fare per superarle” organizzato dalla fondazione Astrid.

“Il silenzio assenso nasce come una risposta al problema annoso della lentezza burocratica. E in teoria – ha sottolineato Gregorini – era una soluzione brillante: se l’amministrazione non risponde entro i termini previsti, il silenzio equivale a un’accettazione tacita della richiesta. Ma la realtà, come spesso accade, è molto diversa.

“Nonostante le criticità – ha puntualizzato – non possiamo e non dobbiamo rinunciare a uno strumento che, se ben utilizzato, potrebbe costituire una svolta nella semplificazione amministrativa. Le nostre imprese hanno bisogno di tempi certi e procedure snelle per essere competitive e per adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato. Il nostro compito è trasformare questa promessa incompiuta in una realtà concreta. Serve un intervento normativo chiaro, una maggiore digitalizzazione, controlli più efficienti e anche una formazione adeguata per gli imprenditori. Solo così possiamo garantire alle imprese la rapidità e la certezza di cui hanno bisogno per crescere e innovare. Nel merito poi delle modifiche alla disciplina che ha elaborato il tavolo tecnico, secondo noi non sono semplici aggiustamenti, ma strumenti concreti per eliminare gli ostacoli che frenano la crescita e l’innovazione”.

“Semplificare – ha precisato – non significa abbassare la qualità, significa rendere lo Stato un alleato di chi lavora. Con queste riforme, finalmente, possiamo dare un segnale forte e inequivocabile. Per rendere le proposte ancora più efficienti e mirate alle esigenze delle imprese, si potrebbero introdurre anche alcune migliorie pratiche”.

“Infine, bisogna anche riconoscere che spesso le piccole imprese non sono pienamente consapevoli dei loro diritti e delle modalità di applicazione del silenzio assenso. Perciò, da parte nostra possiamo impegnarci a promuovere una maggiore diffusione delle informazioni e a offrire percorsi formativi specifici per aiutare – ha concluso Gregorini – le imprese a utilizzare questo strumento in modo più efficace e consapevole”.

 

 

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