“Abbiamo accolto con favore la legge sul Made in Italy, in particolare la definizione di impresa culturale creativa e la creazione di una sezione dedicata nel registro delle imprese”. “Attendiamo altri due decreti attuativi per definire il Piano nazionale strategico e per l’erogazione di contributi pari a 3 milioni l’anno per valorizzare il Made in Italy“. È quanto ha sottolineato la presidente di CNA Artistico e Tradizionale, Elena Balsamini, nell’intervento all’incontro dal titolo “Handmade in Italia, radici e innovazione tra cultura e progetto” svoltosi oggi presso l’Auditorium CNA Nazionale. L’evento, promosso da CNA Artistico e Tradizionale, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sottosegretario al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, della presidente di CNA Artistico e Tradizionale, Elena Balsamini, del segretario generale Otello Gregorini e del presidente nazionale di CNA, Dario Costantini. Presenti anche un centinaio di studenti dell’Università La Sapienza di Roma ai quali si è rivolto Gregorini. “Siamo fortemente impegnati a riavvicinare il mondo dei giovani che escono dalla scuola – ha detto – al mondo dell’artigianato artistico tipico e tradizionale, che in un qualche modo rappresenta ancora di più l’immagine del nostro Paese. Negli ultimi anni c’è stato un allontanamento: vogliamo riportare l’artigianato vicino ai giovani per dare una prospettiva, un ricambio, ce n’è assolutamente bisogno”.
“Questa iniziativa ha voluto approfondire con le istituzioni e con gli esperti del settore scenari connessi alla promozione e alle opportunità a oggi offerte dalla legge sul Made in Italy. Una normativa promossa per le imprese chiamate a confrontarsi oggigiorno con nuove tecnologie, strumenti e competenze per rimanere sul mercato internazionale in maniera competitiva e unica, come è unica l’eccellenza di questo comparto che la CNA rappresenta con determinazione“, affermato Simona Micheli, responsabile nazionale CNA Artistico e Tradizionale, in apertura dell’evento.
La necessità di completare l’attuazione della legge sul Made in Italy per valorizzare l’artigianato artistico è stata richiamata in più interventi. A tal proposito, Lucia Borgonzoni ha dichiarato: “Per il Ministero adoperarsi con ogni strumento a disposizione per sostenere l’artigianato artistico e promuoverlo anche a livello internazionale rappresenta una priorità assoluta. Riteniamo infatti che consolidare il settore significhi riconoscere il talento e la creatività degli artigiani e degli artisti che vi operano, che sono custodi dello straordinario bagaglio culturale espressione dei nostri territori e delle tradizioni che li caratterizzano, veri maestri le cui realizzazioni fondono abilità antiche e senso della sperimentazione”.
“Finora abbiamo lavorato nella piena consapevolezza del valore della filiera e continueremo sulla strada intrapresa, al fianco delle imprese culturali e creative. Tante le azioni messe in campo – ha aggiunto il Sottosegretario – per favorirne lo sviluppo, come ad esempio quelle previste dal PNRR (abbiamo finanziato progetti per 155 milioni di euro), dal Programma Nazionale Cultura 2021-2027 (previsti in arrivo oltre 151 milioni per le imprese operanti nel Mezzogiorno) o le recenti misure introdotte nell’ambito della Legge sul Made in Italy a completamento della nostra strategia, tra cui un investimento di tre milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2033″.
Dario Costantini, presidente nazionale CNA, ha evidenziato il ruolo storico dell’artigianato artistico, dalle botteghe rinascimentali al marchio Made in Italy, “alimentando un’abitudine al bello e al ben fatto che rappresenta il motore fondamentale per una economia di qualità. Una sinergia tra istituzioni e artigiani – ha concluso – è la chiave per dare una prospettiva all’handmade italiano valorizzando qualità e creatività”.
Nel corso dell’incontro, Elia Napolitano, docente del Master in gestione innovativa dell’arte, ha evidenziato l’importanza del legame tra arte e artigianato: “Dobbiamo considerare che un artista diventa tale solo attraversando per l’artigianato. Questo è il motivo che ha spinto ad inserire nel Master incontri e lezioni che mettono a confronto artisti, artigiani e anche imprenditori. Perché oggi in entrambi i campi, quello artistico e quello artigiano, non possono prescindere dall’approccio imprenditoriale”. Le sue parole rafforzano il concetto di un artigianato che non è solo tradizione, ma anche innovazione e impresa, in linea con le strategie promosse dalla legge sul Made in Italy.
A sottolineare la necessità di una maggiore integrazione tra arte e artigianato è stato anche Costantino D’Orazio, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, che ha evidenziato una problematica cruciale: “Oggi c’è una frattura tra artigianato e arte. Quello che non entra nei musei non farà parte della nostra memoria futura. Ed è questo un tema su cui anche le istituzioni devono riflettere per riportare l’artigianato artistico al pari livello dell’arte”. Le sue parole invitano a una riflessione sul ruolo delle istituzioni nel garantire all’artigianato artistico una visibilità adeguata, riconoscendone il valore culturale e storico al pari delle opere d’arte.
Questo articolo Valorizzare l’artigianato artistico per rafforzare il Made in Italy è stato pubblicato su CNA.
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