Alba Alessandrini è una giovane coltivatrice diretta. Ha 34 anni, l’entusiasmo di una bambina e la saggezza di una donna che ha già vissuto un bel pezzo di vita. Insomma, un’imprenditrice a 360 gradi. Con i fratelli, Marco, di 38 anni e Sara, di 23, è la protagonista di CNA Storie del mese. Nell’azienda di famiglia, la Conca D’Oro, a Appignano del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si produce olio extravergine biologico, da tredicimila piante di uliveto, su un terreno di cinquanta ettari. Una produzione media annua di quindicimila litri. Da qualche anno la famiglia Alessandrini ha avviato anche un’attività di agriturismo, con dodici stanze adibite a B&B e aperte a turisti e lavoratori.
La passione dei giovani fratelli, e la tradizione di famiglia
“Siamo tutti uniti da questa passione” racconta Alba. “Continuiamo una tradizione di famiglia: nostro padre Alessandro ha ereditato l’azienda dal nonno. A quei tempi qui c’erano casolari abitati da mezzadri dove si producevano olio, frutta e tabacco. Nel 1980 mio padre ha iniziato a piantare ulivi per specializzarsi in olivicoltura biologica”. Alba è una giovanissima coltivatrice diretta, già consapevole di quanto rischioso sia il mestiere di imprenditore nel suo settore: “Lavorare in un’impresa agricola significa essere tenaci, non demordere: sapere che un’annata può essere diversa dall’altra. Serve passione, e tutta questa passione ce l’hanno trasmessa i nostri genitori. Qui si lavora per produrre un olio che soddisfi il cliente. Il nostro olio è prodotto esclusivamente con le nostre olive. E quando non c’è più, lo diciamo”.
Lavorare in un’impresa agricola significa essere tenaci, non demordere: sapere che un’annata può essere diversa dall’altra
Il frantoio di famiglia
Il processo e inizia e finisce qui: oltre al terreno, la famiglia Alessandrini ha infatti un frantoio di proprietà. “Nel nostro frantoio aziendale usiamo il metodo tradizionale, con antiche macine in granito, unito alla moderna estrazione centrifuga. Il nostro olio è integrale e puro al 100%, senza utilizzo di pesticidi. Ci teniamo a rimarcare questa qualità. Il frantoio è aziendale, ma da settembre a novembre accogliamo anche terzisti che vogliano postare qui le loro olive”.
Il mercato dell’olio Conca D’Oro
Il mercato di riferimento dell’olio Conca D’Oro, in Italia, è rappresentato per lo più da famiglie, con la vendita diretta sul territorio. “All’estero abbiamo sia clienti/famiglie che ristoranti e negozi biologici, di nicchia. Nel prossimo futuro ci sono anche altri mercati più lontani. Già ora ci stiamo espandendo, in Germania, Finlandia, Belgio e da poco anche Stati Uniti. Ci piacerebbe sviluppare di più questo aspetto”. La promozione? “Molto fa la pubblicità sui social network, il passaparola. Lavoriamo molto nei mercatini, conoscendo i turisti. Comprano, portano a casa e fanno assaggiare. Grazie al passaparola riceviamo ordini più grandi, che spediamo”.
L’unione dei giovani che fa la forza, grazie a CNA
Giovane imprenditrice, Alba ha trovato nella CNA del territorio un riferimento importante e tanti colleghi con cui confrontarsi sulle difficoltà e condividere idee e esperienze. “Ci piace l’idea di condividere con altri giovani idee, metterle a confronto. E’ una crescita. Il mercato è per tutti. La CNA ci unisce invece di renderci concorrenti e anche nelle difficoltà cercano sempre di spronarci. Quando ricevo una telefonata di CNA sono sempre contenta!”.
La CNA ci unisce invece di renderci concorrenti
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Questo articolo Videostoria. “Finite le nostre olive? Terminato il nostro olio”. La giovane coltivatrice e i rischi del mestiere è stato pubblicato su CNA.
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