“Il libro non solo è cultura, ma uno strumento di conservazione che permette di creare connessioni tra il patrimonio culturale passato e il futuro ed è anche un collante tra mestieri e territorio. Proprio come il cibo.” È con queste parole che Costantino Di Nicolò, presidente CNA nazionale Editoria, ha introdotto il convegno “L’Italia unita, a tavola: ricettari e cultura del cibo nella storia e nel presente dell’editoria regionale”, che si è tenuto oggi alla sala Arancio nell’ambito del Salone del libro di Torino.
Evento moderato Vitaliano Alessio Stefanoni, responsabile CNA Editoria Piemonte, che ha rivolto in apertura un pensiero per quello che “sta accadendo in una regione conosciuta proprio per la sua cultura culinaria, l’Emilia-Romagna”.
Si è unita al cordoglio delle vittime anche Francesca Petrini, presidente nazionale CNA Agroalimentare, che è poi intervenuta parlando del patrimonio enogastronomico nella comunicazione antica e contemporanea, sottolineando come “la pubblicità abbia elevato il cibo da semplice alimento dettato solo da scopi nutrizionali a il cibo ha un valore edonistico a alimento di consumo edonista, con la conseguente trasformazione anche del consumatore. Oggi la sfida è di adottare un nuovo approccio fondato sul foodstorytelling offline prima dell’acquisto.”
L’incontro ha poi visto gli interventi di Gabriella Serratrice, responsabile del Settore promozione dei beni librari e archivistici, editoria e istituti culturali della Regione Piemonte Direzione Cultura e Commercio, Stefano Benedetto, direttore Archivio di Stato di Torino, Albina Malerba, direttrice Centro Studi Piemontesi, Maria Luisa Ricci, Biblioteca Reale di Torino, Lorenza Santa, curatrice delle collezioni di Palazzo Reale Musei Reali di Torino.
Relatori che hanno fornito un excursus su cibo e libri sull’editoria italiana dedicata ai ricettari intesi come strumento di conservazione e divulgazione delle tradizioni enogastronomiche.
Le conclusioni di Antonella Grasso, responsabile CNA nazionale dell’unione Comunicazione e terziario avanzato trattano “della necessità per la piccola editoria del sostegno della politica perché attraverso la cultura si valorizzano le connessioni con il territorio. Il libro è quello strumento che permette di tenere in vita la memoria e creare una visione futura attraverso la connessione di competenze e conoscenze. Dietro il libro ci sono molteplici professionalità. Penso alla fotografia che rende il cibo una pietanza per gli occhi, al restauratore che conserva la memoria. Mestiere che coinvolgeremo al Salone del libro del prossimo anno.”
Numeri record per CNA al Salone del Libro
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