“Artigiani e piccole imprese motore della transizione” è il titolo dell’iniziativa formativa promossa dalla CNA che si è svolta a Roma su due giornate. Ad aprire i lavori la vicepresidente CNA nazionale Elena Calabria mentre le conclusioni sono state del direttore della divisione sindacale e associativa Fabio Bezzi.
Due giornate utili anche come occasione per scambiare esperienze e buone pratiche sviluppate nei territori, in un’ottica di sistema e di messa a fattor comune per rafforzare complessivamente l’azione della CNA a supporto delle imprese.
Quattro sessioni dedicate a temi specifici, “supportare le imprese nella transizione energetica, scenari e soluzioni per la decarbonizzazione” alla quale hanno partecipato tra gli altri rappresentanti del GSE e di Fondazione sviluppo sostenibile. “Economia circolare tra strumenti e normativa” la seconda sessione, quindi “la digitalizzazione degli adempimenti: strumenti e competenze per gestire il Rentri” e infine “Esg e reporting di sostenibilità, quali standard a misura di artigiani e piccole imprese”.
Dalle due giornate è emerso che gli elementi tipici delle produzioni artigiane, il radicamento territoriale, l’elemento umano, la qualità delle produzioni tipiche del nostro Made in Italy, possono rappresentare un tassello su cui “raccontare” un modello di sviluppo del Paese basato su sostenibilità, qualità, bellezza e benessere, che abbia al centro e renda “attrattivo” l’artigianato tipicamente caratterizzato da questi valori. Ed è per questo che le piccole e medie imprese possono essere veramente motore trainante della transizione.
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