In questi giorni alcune decisioni prese dal Governo in merito al settore alimentare, come lo stop alle produzioni di cibo sintetico o il sostegno per la candidatura della cucina italiana come patrimonio Unesco, hanno trovano il favore della CNA.
Francesca Petrini, presidente di CNA Agroalimentare, ne ha parlato nel corso della trasmissione “Poche storie” in onda su Radio 24.
“Quando c’è da difendere il Belpaese siamo tutti dalla stessa parte perché dobbiamo rispondere compatti ad eventuali attacchi al nostro settore alimentare – ha affermato Petrini riferendosi, in particolare, alla rivendicazione dell’origine americana dalla carbonara – In questo modo non si fa altro che diffondere falsi prodotti made in Italy all’estero, andando a penalizzare le nostre produzioni. Non si tratta di rivendicare una ricetta tout court, ma di difendere un vero e proprio stile alimentare unico al mondo”.
L’agropirateria ha raggiunto un fatturato enorme, stimato in oltre 120 miliardi. “Questo non ce lo possiamo permettere – prosegue Petrini – non è giusto nei confronti della nostra economia agroalimentare. La cucina italiana ha la sua storia dalla quale emerge un forte legame con l’economia italiana e con l’artigianato. Nel 2022 il valore del ‘brand Italia’ è stato stimato in 1819 miliardi di euro, il più alto valore dal 2019, confermando la sua crescita nonostante la pandemia”.
Per quanto riguarda il tema del “novel food”, come ad esempio l’utilizzo della farina di insetti o della carne sintetica, la presidente di CNA Agroalimentare afferma che “con l’utilizzo di questi nuovi prodotti non si fa altro che alimentare il pensiero che un domani si possa fare a meno dell’agricoltura. Oggi il settore agroalimentare contribuisce al 15% del Pil nazionale. I nostri prodotti vantano altissimi standard di sicurezza e di controlli e valori come sostenibilità ambientale e biodiversità. Come si fa a sintetizzare tutti questi elementi in prodotti costruiti in laboratorio? Non vogliamo chiuderci alle innovazioni e alle contaminazioni, ma dobbiamo rimanere coerenti e rispettosi dei nostri prodotti agroalimentari”.
Secondo la presidente di CNA Agroalimentare prima di sperimentare nuove contaminazioni e nuove produzioni “è necessario introdurre nelle scuole l’educazione alimentare e nutrizionale come una vera e propria materia di studio che possa formare nei giovani una coscienza alimentare e che possa renderli più consapevoli nelle scelte alimentari che faranno in futuro”.
Questo articolo Petrini: “Promuovere un’educazione alimentare per tutelare i prodotti made in Italy” è stato pubblicato su CNA.
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