È della massima urgenza sbloccare la cessione dei crediti derivanti dallo sconto in fattura per i bonus dell’edilizia. La situazione è da allarme rosso. Circa 8 miliardi di euro che ingolfano da troppo tempo i cassetti fiscali delle imprese. Quasi 40mila imprese della filiera con lo spettro del fallimento, 100mila cantieri a rischio blocco e un milione di cittadini nel caos.
Anche l’ultimo intervento del Governo si sta rivelando inutile, trasformare i crediti in prestiti con la garanzia SACE non rappresenta la soluzione. È evidente che il mercato della cessione dei crediti sia ormai incapace di funzionare in modo efficiente ma le imprese della filiera non possono essere chiamate a pagare a carissimo prezzo l’aver rispettato una disposizione di legge, anticipando per conto dello Stato l’ammontare dei bonus di cui beneficiano condomini e famiglie.
Il meccanismo della cessione dei crediti è stato modificato ben 11 volte e la disciplina degli ecobonus è cambiata oltre trenta volte. Una instabilità normativa che non è estranea alla paralisi del mercato dei crediti fiscali.
CNA inoltre rileva che alcune iniziative da parte di enti locali, impegnati ad acquistare crediti fiscali, sono certamente lodevoli e testimoniano la gravità della situazione ma non rappresentano la soluzione.
La dimensione del problema richiede quanto mai urgente l’intervento del Governo quale compratore dei crediti, o coinvolgendo CDP attraverso la cartellarizzazione dei crediti. In questo modo si può dare ossigeno a decine di migliaia di imprese della filiera e assicurare ai cittadini il completamento dei lavori avviati.
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