CNA al terzo summit nazionale sull’economia del mare

Apr 18, 2024News Nazionali0 commenti

CNA ha partecipato al terzo summit nazionale sull’economia del mare “Blue forum” dal titolo “Investiamo nell’economia del Mare. Giornata nazionale del mare” tenuto a Gaeta.

Una tre giorni di dibattiti e di specifiche sessioni utili per gli obiettivi strategici contenuti nel Piano del mare a cura del ministero per la Protezione civile e Politiche del mare per il triennio 2023-2025.

Il dodicesimo rapporto sull’economia del mare, presentato da Antonello Testa, coordinatore di Ossermare e segretario di CNA Latina, ha fotografato il peso economico e la capacità moltiplicativa dell’intera filiera della blue economy a livello europeo e nazionale: 73 miliardi di euro di utile lordo e 4,5 milioni di occupati a livello continentale di cui rispettivamente il 13,3% e il 12% attribuiti all’Italia.

Nell’ambito del programma, durante le sessioni di approfondimento, sono intervenuti tra gli altri Alessandro Battaglia, responsabile nazionale di CNA Nautica, e Cristiano Tomei, coordinatore nazionale di CNA Balneari e di CNA Turismo e Commercio.

“È fondamentale una reale consapevolezza dell’articolazione della filiera nautica che paga anche la sottovalutazione di una contabilità statistica a maglie ridotte – ha rilevato Battaglia – Infatti, quando si pesa il valore economico e sociale del comparto si tiene conto solo dell’attività strettamente cantieristica, vale a dire della costruzione e della riparazione di imbarcazioni, senza valutare tutte le altre strutture produttive e di servizio funzionali alla nautica da diporto. Un insieme molto ampio di prodotti, che spazia dal settore tessile ai mobili, dalla produzione e installazione di macchine e apparecchiature ai prodotti in metallo, dalla meccanica alla strumentazione di bordo. Se i grandi cantieri ricoprono indubbiamente un ruolo da traino fondamentale per il settore, le Pmi continuano a fornire contributi rilevanti alla filiera in termini di competenze, know-how e specializzazioni. Gli investimenti e gli interventi più urgenti di cui necessita la complessa filiera, oltre che ai temi della digitalizzazione, dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, sono riconducibili alla normativa di settore, alla valorizzazione del territorio e alla formazione”.

Per Cristiano Tomei “mare e turismo rappresentano un binomio imprescindibile, una strategia vincente per l’attrattività dei mercati internazionali. Un ecosistema unico e identitario. Un viaggio attraverso le esperienze, le lavorazioni dei nostri prodotti tipici, che diventa memoria vivente immergendosi nella quotidianità e nella storia, anche semplice, dei luoghi visitati. Un comparto, quello turistico costiero, laghi compresi, che vale 170 milioni di presenze turistiche ogni anno con un’incidenza del 40% sull’intero ammontare dei pernottamenti registrati in ambito nazionale. Anche per questo motivo bisognerà continuare a insistere sul versante della sostenibilità, della digitalizzazione e della mobilità per ridurre sempre di più il divario tra il nord, il sud e le isole e per favorire la destagionalizzazione. Anche sul lato della riforma delle concessioni balneari è importante, attraverso la mappatura e il lavoro del tavolo tecnico istituzionale, chiudere una decennale vertenza per ridare certezza a un settore fondamentale per la crescita dell’economia del mare”.

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